Essere traduttori è una vera e propria professione che richiede studi e competenze specifiche. La traduzione di un testo, difatti, non è una sterile trasposizione di un documento da una lingua all’altra, ma è un’attività che richiede l’interpretazione del significato dell’originale e la produzione di un nuovo testo, mantenendo i significati e adattando il risultato alla lingua di arrivo.

Per tradurre un testo bisogna prima averlo compreso a fondo, aver capito le intenzioni dello scrittore, il suo stile e i suoi desideri.

Per tradurre un testo si possono adottare diverse strategie da utilizzare in maniera corretta e al momento più opportuno. Innanzitutto è necessario che si stravolga il testo di partenza il meno possibile. Una traduzione è fatta bene se è efficace per il pubblico d’arrivo e fedele rispetto al testo di origine

L’attività del traduttore è fatta di scelte quindi, tranne nel caso di testi legali, finanziari o scientifici, due traduzioni avranno ottime possibilità di essere diverse tra loro. Non esiste dunque un modello di traduzione così come non esiste la traduzione perfetta. Esiste tuttavia la traduzione migliore che è quella che rimane il più possibile fedele al testo di partenza.

Le traduzioni dei testi letterari non sono eterne. Di tanto in tanto gli editori fanno ritradurre le opere letterarie per rendere più moderno e chiaro il linguaggio e per permettere una maggiore fruizione del libro. Il traduttore che si trova a «svecchiare una traduzione» si deve attenere in ogni caso il più possibile al testo di partenza intervenendo esclusivamente dove è necessario.

Ma quali sono le qualità di un buon traduttore?

I requisiti di base per diventare traduttore sono ovviamente una perfetta padronanza della lingua verso cui si traduce, accompagnata da una conoscenza molto approfondita delle lingue straniere di lavoro.

Ma non solo: si devono possedere ottime capacità redazionali, in quanto il risultato deve essere un testo fluido e naturale nella lingua di arrivo. Il traduttore deve essere preciso e rigoroso, rispettare l’originale, avere competenze terminologiche e contenutistiche. Senza dimenticare ovviamente un’intensa e continua attività di ricerca e formazione.

In conclusione:

“Non basta avere due mani per essere un buon pianista, così come non basta sapere due lingue per essere un buon traduttore”.